domenica 17 ottobre 2010

OGGI STUDENTI, DOMANI DISOCCUPATI

Il sistema economico italiano è allo sfacelo e il governo allora ha pensato bene di compiere qualche taglietto nei settori più inutili che ci possano essere in un paese: la sanità e la scuola.

Siamo arrivati al punto che uno studente appena uscito dalle superiori è demotivato dallo scegliere un’università in quanto cosciente che questa, quasi sicuramente, lo condannerà lo stesso ad una vita da disoccupato o quantomeno ad un lavoro per il quale PIU’ DI DIECI ANNI di scuola sono stati completamente inutili, esempio eclatante di “demotivazione universitaria” lo possiamo riscontrare nei recenti fatti di cronaca che informano che il giorno 14 settembre 2010 un dottorando della facoltà di Lettere di Palermo dell’età di 27 anni ha preferito optare per il suicidio dopo aver appreso che per lui non ci sarebbe stato un futuro nel mondo del lavoro nonostante tutto il suo lungo percorso di studi, a causa della carenza di posti di lavoro.

A questo portano i tagli alla scuola: a recidere anche le speranze e le vite di molti giovani che si sentono abbandonati e non valorizzati da questo sistema sempre più autoritario.

Ma le lame del governo hanno straziato finanziariamente l’istituzione scolastica, anche a scapito di chi vi lavora; infatti la riforma ha diviso per la penisola i tagli ai professori in questo modo: il 27% è concentrato al Nord (-6.902 posti), il 24% al Centro (-6.129 posti) e, guarda un po’, chissà come mai, il 49% al Sud (-12.530 posti).

Ma in fin dei conti c’è la crisi, no? Già, la crisi. Una crisi che però non ha intaccato le spese militari, gli stipendi dei politici e dei padroni o i finanziamenti alla chiesa. E questa crisi dovrebbe giustificare l’indebolimento della scuola e della sanità? Dovrebbe giustificare le migliaia di disoccupati che andando all’agenzia di collocamento trovano l’unico appiglio per un lavoro futuro in un manifesto di arruolamento dell’esercito? A noi che stiamo manifestando questa situazione non va bene, ma bisogna ricordarsi che il dissenso non deve essere coltivato solo dentro un corteo, ma durante ogni minuto della giornata.

PRETENDI I TUOI DIRITTI, NON ACCETTARE

SERVILMENTE QUESTO SCEMPIO.


FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA F.A.I

sez. "M.Bakunin" - Jesi

sez. "F.Ferrer" - Chiaravalle


venerdì 1 ottobre 2010



Concerto in solidarietà dei lavoratori Fiat

la lotta dei metalmeccanici della Fiat è la lotta di tutti, poiche la distruzione dei diritti del lavoro è la distruzione dei diritti di tutti NO al ricatto del Padronato!!


dalle 17:00 puntuali,
concerto con :

Bologna Violenta (one man grind) www.myspace.com/nicolamanzan
The Blues Against Youth (one man blues) www.myspace.com/thebluesagainstyouth
DjSmegma & Band (live electropunk)

ingresso libero
a seguire cena vegan


Cena di sottoscrizione per il settimanale Umanità Nova (fondato nel 1920 da Errico Malatesta)
la grande abbuffata inizierà alle ore 20:00 con menu Vegan e non ...
accennateci la presenza su csl@aesinet.it
per chi vuole esprime un opinione non sempre di accordo con chi finanzia i giornali i problemi di sopravvivenza economica sono sotto gli occhi di tutti.
Umanità nova si presenta settimanalmente in edizione cartacea come luogo di comunic/azione, di incontro, interventi e riflessioni su fatti e vicende dell'anarchismo sociale, dei movimenti libertari, antiautoritari, anticlericali, di mondo del lavoro e sindacalismo di base, azione diretta, lotte sul territorio, spazi sociali e percorsi autogestionari. Sebbene durante il corso della sua esistenza abbia dovuto continuamente scontrarsi con innumerevoli tentativi di soffocarne la voce, continua dalla caduta del fascismo (1945) ad uscire ininterrottamente, in maniera completamente autofinanziata e grazie al sostegno politico di quanti vi hanno trovato un mezzo coerente con gli obiettivi e le pratiche antistatali ed anticapitalistiche di emancipazione e di trasformazione rivoluzionaria che via via si sono prodotti nella società e nei momenti di lotta che ancora oggi, in epoca di globalizzazione e di restaurazione autoritaria, li perseguono.