sabato 9 aprile 2011

Comunicato stampa

Sono apparsi nei giorni scorsi, a mezzo stampa, alcuni articoli sulla presenza degli anarchici nelle Marche, prendendo spunto dalla nuova ondata repressiva a carico dei soliti “insurrezionalisti” che in questi giorni, a Bologna, ha visto una vera e propria caccia all’uomo. Le notizie che sono apparse a livello locale non riescono però a dare un reale quadro della presenza anarchica sul territorio marchigiano. Per intenderci, non si tiene conto dell’attività alla luce del sole, aperta, radicata e coinvolgente che da decenni circoli e gruppi anarchici marchigiani portano avanti. Dagli anarco-sindacalisti dell’USI regionale, alla FAI (Federazione Anarchica Italiana – da non confondere con quella informale), alla Federazione dei Comunisti Anarchici, alle biblioteche ed agli archivi presenti in varia misura e rappresentanti un patrimonio storico e documentario, fino ad un paio di esperimenti di comunità autogestite. Attività, livelli di impegno e di coinvolgimento diversificati ma con la comune caratteristica di una presenza ben definita, conosciuta e fuori da una qualsivoglia “informalità”. Una informalità che molto spesso viene agitata ad arte da chi anarchico non è, funzionale a creare ambiti di incertezza, amalgami politici non ben definiti, in cui far sguazzare strategie elettoralistiche e della tensione, armi di “distrazione” di massa, che purtroppo segnano sempre puntualmente i momenti di crisi politica ed economica, quando diventa necessario, nel nostro paese, creare paura e angoscia sociale per ridare credibilità a malgoverni e mal governanti. Dal canto nostro le diffamazioni, le menzogne e le intimidazioni non ci hanno fatto mai recedere dall’impegno nella costruzione di una società migliore, nella conquista di diritti civili e sindacali, nella denuncia delle storture del sistema.

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi

FAI – Federazione Anarchica Italiana

Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi

Zona Ex-Carceri – Jesi

venerdì 1 aprile 2011

Jesi, 28 marzo 2011 - COMUNICATO STAMPA

La FAI- Federazione Anarchica Italiana, sez. “Michele Bakunin” di Jesi e sez. “Francisco Ferrer” di Chiaravalle, assieme al Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi esprime la piena solidarietà al pacifista Maiolatesi Gilberto e agli altri quattro compagni colpiti da una sentenza che la cui lievità non toglie nulla al portato repressivo. Ad una azione di disobbedienza civile, dal portato in effettuale (senza alcun effetto) tesa solo a ribadire le ragioni del pacifismo e della condanna dell’industria bellica si risponde con una sentenza giudiziaria che mette in dubbio la stessa libertà di espressione e di dissenso. E’ una condanna che politicamente assume una valenza ancora più vessatoria in un momento particolare in cui l’Italia festeggia il suo 150esimo anniversario continuando ad essere impegnata militarmente in varie parti del mondo e registrando la morte di militari propri e di civili altrui il cui sacrificio, in nessun caso per gli anarchici giustificabile, risulta oggi più che mai senza ragioni, se non quelle legate ad una cattiva politica estera ed economica espressa solo dalla forza delle armi e non dalla diplomazia e dallo sviluppo economico pacifico. Tutto ciò oggi assume un portato ancora più importante, in un momento in cui si ritorna, armi alla mano, sul suolo della Libia, dopo cento anni esatti dal macello colonialista che fu la guerra Italo-Turca. In tutto questo rinnoviamo la nostra solidarietà a tutti coloro che esprimono il proprio pacifismo e antimilitarismo contestando la dittatura della violenza dei media e delle armi che continuamente sostengono cosiddette guerre giuste, civili ed umanitarie. Vicini da sempre a chi lotta per la propria ed altrui libertà, come stanno facendo i popoli del Nord Africa e del Medio Oriente.


FAI – Federazione Anarchica Italiana

Sez. “Michele Bakunin” di jesi

Sez. “Francisco ferrer” – Chiaravalle


Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” - Jesi