sabato 21 dicembre 2013

bassa macelleria


Martedì 24 Dicembre 2013 - ore 20.00
Cena sociale al Centro Studi Libertari L.Fabbri, Jesi

GRIGLIATA POLENTA e SOCIALITA' (carnivora e non) per una vigilia anticlericale

Invito aperto a tutti.

Per mangiare con noi facci sapere che ci sei:

 scrivici a cslfabbri@gmail.com


Il capitalismo si sta mangiando diritti e valori di solidarietà che non ritorneranno finché gli sfruttati non si renderanno conto di ciò che sta loro accadendo e che li accomuna. Quando si deciderà di incontrarsi ed unirsi per mettere fine all'abbuffata degli uni sugli altri, smettendo di sfamarsi della dignità di lavoratori delle nostre periferie o delle periferie del mondo, potrà forse nascere qualcos’altro.
Ripartire dal basso delle nostre esperienze per dare avvio ad una socialità che non va perduta.  Un incontrarsi senza interessi può e deve essere il  terreno su cui seminare un altro concetto di vita, una strada che porti  all'uguaglianza e alla fraternità, in opposizione all'opportunismo e  allo sfruttamento che oggi rappresentano la norma.

domenica 15 dicembre 2013

nuovi arrivi in biblioteca

NUOVI ARRIVI NELLA BIBLIOTECA
DEL CENTRO STUDI LIBERTARI LUIGI FABBRI  
per la  libera consultazione!


Carta e anarchia: una collezione di giornali anarchici della provincia di Pesaro e Urbino (1873-1922)

L’Archivio-biblioteca Enrico Travaglini di Fano ha promosso la ristampa anastatica completa dei giornali e numeri unici pubblicati dal movimento anarchico in provincia di Pesaro e Urbino, nel periodo compreso tra la prima Internazionale e l’avvento del fascismo. Attraverso questi giornali, dalla precaria vita editoriale e sempre sottoposti al controllo e alla censura delle autorità, emerge uno spaccato di vita politica di una provincia marchigiana a cavallo tra Otto e Novecento.


http://e-review.it/balsamini-carta-e-anarchia

concerto 15 dicembre


concerto con AFFLUENTE + GUEST
inizio ore 17:30 
ingresso libero  - come sempre!
a seguire cena Vegan

LA SOLIDARIETA' E' LA NOSTRA ARMA PIU' FORTE
solidali con chi finisce nelle maglie del potere - chi per difendere la propria dignità perde la propria libertà - con chi si forma COMUNITA' contro chi ci vuole in competizione tra noi chi rimane indietro e non ce la fa

UNA COMUNITA' E' LA COSA PIU' DURA DA ROMPERE !

12 dicembre 2013



12 dicembre

Il giorno delle stragi



Il 12 dicembre del 1969, alle ore 16,37 scoppiava una bomba presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano: 16 i morti, 87 i feriti. Altre tre bombe esplodevano a Roma, ed una veniva disinnescata a Milano. E’ l’inizio della strategia della tensione che ha visto in un anno 145 attentati funzionali a creare un clima di paura, repressione, sospetto, e persecuzione di ogni forma di dissenso: politico, civile e sindacale. Tre giorni dopo, la diciassettesima vittima innocente di Piazza Fontana, in un clima da caccia alle streghe, sarà il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli che volerà fuori da una finestra al 4° piano della Questura di Milano durante un interrogatorio. Il disegno è chiaro: fermare nel sangue una feconda stagione di lotte e di cambiamento civile. Altre stragi seguiranno in altre piazze (Brescia), nelle stazioni e sui treni (Italicus, Bologna, San Benedetto Val di Sambro). Stragi di stato le chiameranno, prodotto di una visione terrorista, fascista e mafiosa della società, che aveva dato il suo saluto alla neonata Repubblica Italiana a partire dalla strage di contadini a Portella della Ginestra, in Sicilia, nel 1947.

Il 12 dicembre, una data che sembra così lontana, ma che rimane di attualità tremenda in una società dove nuovi problemi, e vecchi pericoli si riaffacciano. Se lo stragismo politico e mafioso sembrano appartenere al passato, non per questo non si continua a morire innocenti a causa di una società gerarchica, corrotta e avida solo di profitto e potere. Si muore in fabbrica per un lavoro precario, pericoloso, sottopagato … negato. Si muore davanti alle coste italiane in cerca di un futuro migliore, in fuga da guerre e miserie. In fuga da guerre che si chiamano missioni di pace. Si muore a casa, ammazzati dal coniuge, o in galera, vittime di un sistema penitenziario che lascia ben poco spazio alla “redenzione”. Si muore per una pioggia torrenziale o una calamità in un territorio saccheggiato dagli sciacalli della politica e dell’economia. Muore di freddo nelle strade chi non ha più casa e lavoro. Si muore di razzismo per squadracce e imbonitori televisivi che prosperano in un mondo dove violenza e profitto si fanno legge.

Il 12 dicembre parla di una società che fa dell’ingiustizia il suo orizzonte stragistico quotidiano, in cui si rubano futuro e speranze, si tolgono dignità e lavoro, si fa della menzogna una verità ufficiale e dell’oblio il filo della memoria spezzato per il mantenimento del sistema di potere.

Il 12 dicembre 2013, alle 18,30 presso l’atrio del Comune di Jesi

per mettere fiori alla lapide delle vittime dello stragismo, per dire parole in loro onore. Ci ritroveremo per riaffermare e denunciare quanto detto, per non rassegnarci alla violenza, riannodare i fili della memoria, rafforzare reti sociali e solidali e continuare a costruire dal basso una società più giusta per chi non ha un lavoro, una casa, una libertà. Aderiscono: Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, Jesi; ANPI, Jesi; Arci Jesi e Fabriano, Associazione Spazio Ostello, Jesi; Associazione Italia Cuba, Senigallia;Associazione Antigone Marche; Casa delle Donne, Jesi; Casa delle Culture, Jesi; Libera contro le Mafie, Jesi.


Fip. Via Pastrengo 2 - Jesi