venerdì 25 luglio 2014

comunicato stampa

Trenta telecamere, un quartiere e una città

Si può dire riuscita l’assemblea dei residenti del Prato con Giunta e Sindaco per parlare di Telecamere e non solo. Sala gremita e diversificati gli interventi. Due i rilievi che ci sentiamo da fare come anarchici, presenti all’incontro: uno rispetto alle tematiche, l’altro sulle problematiche. Nonostante tutto le argomentazioni per giustificare la presenza di trenta telecamere - il controllo del traffico - non convincono. Come si possa controllare il traffico automobilistico nella Galleria dell’ex-Sima è difficile da capire, ma del resto qualche escamotage amministrativo e mediatico per giustificare l’istallazione della videosorveglianza, bisogna pur darla per la “sicurezza”. E di sicurezza parlano i residenti, e di relativi problemi. Non tanto quella legata alla microcriminalità – che a Jesi, come in Italia, sembra addirittura in calo, stante le cifre del Ministero dell’Interno -, ma in relazione ad un quartiere che ha una via principale (l’Asse Sud) dove le auto sfrecciano a velocità elevata per il centro abitato, dove ci si sente soli, dove il degrado è la presenza della quotidianità, dove il malessere di una città tutta si tocca con mano. Un viale Trieste da rialberare, ma anche il commercio da incentivare, la vivibilità del Prato da sostenere senza perdersi in cattedrali nel deserto come la proposta di una stazione FS ampliata ed abbellita. Prima la quotidianità, la sicurezza vera: salute, case, strade e ambiente sicuro, lavoro, reddito, poi gli abbellimenti. Tutti sanno che il deterrente telecamere servirà a poco. Tutti vogliono maggior attenzione per un quartiere Prato, ma non solo, che vorrebbe liberarsi da inquinamento, solitudine, assenza di redditi e di lavoro, isolamento. Troppe cose da risolvere e per la quale non servono a niente trenta telecamere.

FAI – Federazione Anarchica Italiana
Gruppo “Michele Bakunin” – Jesi

Gruppo “Francisco Ferrer” - Chiaravalle

domenica 20 luglio 2014

buon compleanno guerra


































BUON COMPLEANNO GUERRA
Cento anni fa il carnaio della Grande Guerra: venti milioni di morti, un dopoguerra fatto di dittature,
guerre civili e un’altra guerra mondiale con ulteriori 50 milioni di morti. Chissà se qualcuno ricorda
i motivi, gli ideali, la sacralità patriottica e tutte le bugie che hanno fatto arricchire mercanti d’arme
e industriali e provocato la morte di milioni di proletari.
Dopo un secolo questa estate del 2014 è ancora pervasa dai venti di guerra. Minori, ma non meno
distruttivi. Il terrorismo di stato nella striscia di Gaza miete vittime civili, in Ucraina un missile
colpisce un aereo passeggeri della Malaysia. Come a Ustica qualche anno fa. E il tribunale dell’Aia
riconosce, dopo quasi venti anni, le responsabilità dei caschi blu olandesi (solo di loro?) nel
massacro di Srebrenica. Le guerre civili in Siria, Libia, e Iraq sembrano dimenticate da tutti, ma
purtroppo le relative vittime civili restano di tremenda e quotidiana attualità.
Insomma la guerra resta il migliore affare e la migliore espressione del potere statale e capitalista,
anche se tutta questa voglia di andare a fare la guerra, negli eserciti delle potenze occidentali, non
c’è. Solo se sei costretto impari il mestiere delle armi. Se hai bisogno di un lavoro, di una borsa di
studio, di un certificato di cittadinanza, allora varchi la soglia dell’inferno che separa l’uomo dal
soldato. A poco o nulla valgono le campagne promozionali sulle spiagge estive, per arruolarsi nelle
forze armate. A Senigallia l’Esercito ha il suo presidio pubblicitario. Venite al mare Forse se lo
avesse avuto durante l’ultima alluvione sarebbe stato più utile.
Cento anni fa la guerra fra proletari, oggi ... di nuovo! Ad es. a Castel Volturno dove il territorio
viene conteso fra clan e schiavitù vecchie e nuove, controllate a colpi di vigilantes privati finché la
rabbia non esplode in una distruttiva guerra fra poveri. Intanto sulle coste italiane si cerca di
sfuggire alle guerre economiche, post-coloniali, e si rimane vittime delle guerre dei visti, del
razzismo, della chiusura delle frontiere. Qualcuno tenta di dire che almeno sul fronte del lavoro gli
infortuni, le vittime delle guerre economiche, sono diminuiti. Ma se si fa il conto del tasso di
occupazione i risultati sembrano quasi raddoppiati rispetto a qualche anno fa. E non passa giorno
che in Italia si muore di lavoro.
Ultimi i tre operai travolti da un treno in Sicilia. Vittime di una guerra di classe vincente del
padronato, con la complicità di istituzioni, partiti e sindacati (ma al di fuori delle rispettive
burocrazie e dei vecchi burocrati, esistono più?). Cento anni fa per fermare il pericolo della
rivoluzione si scatenò la guerra mondiale. Oggi non sembra ci sia nessuno in grado di fermare la
progressiva regressione dei diritti e delle garanzie di lavoratori e cittadini.
Guerre militari, economiche, civili ( o meglio incivili), fra poveri e, comunque, sempre contro
l’umanità. Questa è l’estate del 2014 che sembra sempre più pericolosamente simile a quella di
cento anni fa!
F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
M. Bakunin Jesi
F. Ferrer Chiaravalle

sabato 12 luglio 2014

osservatorio incidenti sul lavoro giugno 2014


































Eccoci di nuovo con questo appuntamento anche per il mese di Giugno, quello scorso abbiamo saltato l'osservatorio purtroppo non per mancanza di incidenti, ma perché impegnati nei vari aiuti agli alluvionati di Senigallia
Nelle Marche come ormai in molte parti d'italia ricompare il LAVORO MINORILE, 2 i minori scoperti questo mese in uno dei tanti laboratori che forniscono manodopera a basso costo alle nostre "belle" imprese appaltatrici a cui poco importa della dignità dei lavoratori e della loro ETA'. Troppo spesso sentiamo di insegnanti che nelle scuole medie ed elementari cominciano a vedere qualche studente che dorme sui banchi, sapendo bene la  condizione umana che affrontano li lasciano riposare.
Nelle Marche i dati del primo trimestre 2014 di cassa integrazione salgono di un +68,1% rispetto al 2013. La regione si aggiudica un tasso di infortuni del 6% in relazione al numero di occupati.Questo dato dopo anni di discesa è tornato a salire nonostante la riduzione di ore lavorate. Noi non ci stancheremo di ricordare che sono i lavoratori in prima persona a rischiare. Se la proprietà risparmia su formazione e sicurezza, poi se una volta scoperta e casi non sono eclatanti, solitamente si preferisce far rimanere la ditta in piedi invece che lasciare senza lavoro chi vi è impiegato a rischio della propria vita. Solo evidenziando le carenze e i rischi anche a costi molto alti si potrà arrivare al punto di non dover contare morti e feriti costantemente. Non aspettando controlli accomodanti o sanzioni fittizie  LA PRECARIETA' NON E' SICUREZZA SUL LAVORO!

VIDEOSORVEGLIATI


VIDEOSORVEGLIATI

Trenta telecamere sono pronte a partire a guardia della zona sud di Jesi. A chi o a cosa serviranno, difficile dirlo.
Il populismo che soffia sull'insicurezza sociale afferma che saranno un buon deterrente contro “malintenzionati” di sorta. Difficile dirlo.

Di certo saremo tutti meno liberi di muoverci senza essere spiati. Di certo ci saranno meno soldi nelle casse comunali perchè spesi in un progetto che non serve ai bisogni reali di sicurezza della collettività: casa, lavoro, reddito, salute.

La videosorveglianza potrà ben poco contro la grande criminalità che sta rendendo povera la Vallesina e Jesi, e l'Italia. Quella che chiude le fabbriche e dimezza gli stipendi e poi va a festeggiare nei night a coca e champagne. La grande criminalità che si fa eleggere dalla collettività e poi dopo qualche anno esce dai palazzi in manette per i cattivi affari fatti.

Il grande fratello dell'Amministrazione Comunale non riuscirà a proteggerci da corrotti e corruttori, speculatori e squali della finanza, amministratori delegati con il licenziamento facile e ogni sorta di criminale che usa il potere economico e politico per i propri interessi.

Trenta telecamere e … ronde leghiste che l'inettitudine politica rischia di legittimare. Trenta telecamere come i trenta denari di Giuda per svendere la cultura di pace ed integrazione di cui Jesi si è sempre detta portatrice. Jesi, città europea dello sport e … delle trenta telecamere.

F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
M.Bakunin - Jesi
F.Ferrer - Chiaravalle


mercoledì 2 luglio 2014

anche quest'anno ci trovate ad  EQUA LA FESTA 2014
 qui il PROGRAMMA COMPLETO https://equalafesta2014.wordpress.com
il 3 - 4 - 5 luglio presso Villa Borgononi a JESI

Venerdì alle 21:30 serata incentrata sulla sanità CHIACCHIERATA con GIULIANO BUGANI regista de l DOCU-FILM "Le Mani Sulla Sanità"

Mani sulla Sanità e’ un documentario che cercherà di far luce su una delle scelte politiche più pericolose per i servizi pubblici che siano accadute negli ultimi anni. Un’opera di inchiesta pensata per l’opinione pubblica, unica vera vittima di questa manovra di tagli ai danni della Sanità Pubblica, perché, appunto, Pubblico è la parola che si aggira come un fantasma in mezzo alla nuova scena politica, che vede amministratori e direttori amministrativi crocifiggere la Sanità di tutti. Un lavoro documentaristico nato pochi mesi fa, dopo il grottesco annuncio di chiudere o eliminare alcuni servizi nei Poliambulatori di Bologna.
Esistono, infatti, numeri e dati che ancora non vengono resi noti dagli amministratori della Regione Emilia Romagna, ma che, tuttavia, si stanno per palesare a tinte molto fosche . Mille, duemila, forse tremila posti letto da cancellare. Uno, dieci, venti, o forse più, Ospedali Pubblici da chiudere. E quant’altro ancora vi puo’ essere dietro la maschera del silenzio?

Cosa possono fare i cittadini per difendere i propri diritti, le proprie conquiste, il proprio futuro?

equa la festa - biblioteca circolante


anche quest'anno ci trovate ad  EQUA LA FESTA 2014
 qui il PROGRAMMA COMPLETO https://equalafesta2014.wordpress.com
il 3 - 4 - 5 luglio presso Villa Borgononi a JESI

nel nostro spazio iniziamo Giovedì dalle 18 in poi parlando e portando parte della BIBLIOTECA CIRCOLANTE,(che si trova presso la nostra sede in via Pastrengo 2) libri da scambiare,regalare,trovare,prestare,restituire....