giovedì 29 gennaio 2015

osservatorio dicembre 2014












































Eccoci arrivati alla fine di questo 2014, pessimo dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, che continua ad essere tutelata solo nelle leggi e nelle carte scritte. Nelle aziende marchigiane  si assiste ad un calo
degli infortuni mortali sul lavoro - rispetto ai dati del 2013 (-3,9%) - ma non certo quello che ci si
aspetterebbe visto  “l’arresto occupazionale” di interi comparti considerati più a rischio come l’ edilizia.
Forse i milioni di euro spesi in prevenzione sono una goccia  nel mare, o peggio non sono seguiti da 
controlli capillari e sanzioni ai datori di lavoro, lasciando cosi i lavoratori in balia del ricatto padronale vale a dire “lavoro in cambio della non sicurezza” . Non considerando i casi di incidenti in itinere, ci sono stati oltre 20 morti sul lavoro in regione in considerazione del numero di  occupati di circa 623.000, in calo di circa 20.000 unità all‘anno dall’inizio della crisi. Facciamo notare che l’indice di infortuni in relazione all’età lavorativa è in aumento in  proporzione all’età del lavoratore, come a voler dimostrare che l’allungamento dell’età pensionabile in Italia ha un unico scopo: quello di fare cassa per il governo e far rischiare la vita a chi con il proprio lavoro ci mangia ogni giorno. Spaventoso è il caso della Provincia di Fermo che a fronte del più basso numero di occupati in regione (71.813) ha ben 6  incidenti mortali e si trova al 9° posto in Italia come indice mortalità/occupati.  La perdita di forza contrattuale da parte dei lavoratori si rispecchia nelle precarietà di condizioni di lavoro; le fasce più deboli vengono ancor più
calpestate dai padroni, anche quelle tutelate dalle leggi (legge 68 del 99), come sempre - qualora fatte
rispettare - con mille proroghe e distinguo. I dati della Provincia di  Ancona sull’inserimento lavorativo delle persone con  disabilità  dimostrano come sia le aziende private che gli enti pubblici non rispettano  la legge, senza incorrere in sanzioni e senza che si riesca a far cambiare questa situazione di negazione di diritti.
Come sempre più spesso, ancora una volta sta ai lavoratori trovare nelle proprie fila le energie di risollevare le proprie sorti, non delegare ai politicanti e dirigenti sindacali la difesa e sopratutto la conquista di diritti e rispetto della propria salute e necessità di una vita dignitosa.


venerdì 23 gennaio 2015

solidarietà antifascista























Nei momenti di crisi, di incertezza e di tensioni sociali (possibili o presenti) compare la violenza fascista, puntuale, distruttiva, provocatrice e che crea confusione. Utile a chi governa, utile a chi sfrutta. Nemica di ogni proletario.

L’antifascismo è solidale e militante, sa difendersi e far sentire le sue ragioni, sa estirpare la mala erba della società, sia essa in camicia nera o in doppio petto.

CONCERTO 25/01/2015 - HEAVY PSYCH GIANTS FEST

Domenica 25 Gennaio 2015
Live @ CSL Fabbri 3 Colossi del panorama Stoner Heavy-Psych Italiano!

INIZIO ORE 17:00! --> NB. Questa volta le band ad esibirsi saranno 3, quindi L'ORARIO SARA' RISPETTATTO ... TUTTI PUNTUALI !!

giovedì 15 gennaio 2015

Buon anno


Buon anno!
L’anno vecchio è finito oramai, ma qualcosa ancora qui non và!

Disoccupazione da record, Jobs Act, attentati in Francia, sono alcune delle principali notizie di questo inizio 2015, notizie che potrebbero sembrare scollegate fra loro ma che di fatto presentano una società sempre più autoritaria, dove libertà e diritti vengono schiacciati e aboliti.
Lo spettro della disoccupazione e la minaccia del terrorismo sono efficientissimi strumenti di controllo sociale, che si reggono sulla paura e la competizione fra individui, la cancellazione di diritti e la scomparsa delle reti sociali dividono ed isolano le persone amplificando così insicurezza e senso di impotenza verso un potere sempre più forte e sempre più lontano.
ll Governo Renzi pretende di affrontare il problema della disoccupazione con il Jobs Act, come se umiliare i lavoratori, togliendo loro gli ultimi diritti rimasti, possa creare nuova occupazione, mentre è chiaro che queste manovre servono esclusivamente per eliminare la conflittualità operaia con il ricatto di perdere il posto di lavoro o di non trovare una nuova occupazione.
Purtroppo la prima risposta animale e istintiva a questa situazione, sembra essere la lotta fra poveri: poveri Italiani contro poverissimi immigrati e stragi che giornalmente si consumano nel mediterraneo di disperati che tentano di fuggire dalla fame o dalla guerra, in uno sciacallaggio mediatico e politico continuo.
Noi pensiamo che sia necessario invertire la rotta, creare solidarietà, unire, creare reti sociali che siano in grado di ridare forza prospettive e coraggio a intere generazioni di sfruttati e di emarginati. Che non si debba capitolare alla strategia della tensione generata da attentati criminali utili solo a chi detiene il potere, ogni forma di potere.
Noi pensiamo che in primo luogo è necessario ridistribuire il lavoro, lavorare meno per lavorare tutti a parità di salario. Oggi stiamo assistendo al preciso contrario, la manodopera impiegata diminuisce, e i ritmi di lavoro aumentano insieme alle ore lavorate e gli anni di permanenza nel mondo del lavoro.
Noi pensiamo che insieme dobbiamo avere il coraggio di dire basta! Basta a una politica completamente asservita al potere della grande finanza delle banche mondiali e delle multinazionali, basta con il terrorismo degli attentati e del mercato. Basta con questa società iniqua. Insieme si può cambiare e lottare per costruire e conquistare una società migliore è giusta.




JE SUIS CHARLIE?


4 milioni in piazza per Charlie Hebdo?
Amano la satira i capi di stato che sfilano? 
Amano la libertà di parola quando la negano ogni giorno sui media di tutto il mondo?


Chi si è mobilitato oggi, tornerà a farlo domani per un clochard bruciato da qualche razzista, per un palestinese bombardato, per un immigrato affogato, un operaio infortunato o un africano morto di Ebola?


Più che la difesa della libertà di parola, a Parigi e in giro per il mondo è sembrata quasi mobilitarsi l'ipocrisia dell'Occidente capitalista che, nella guerra, nel terrorismo, nella guerra continua al terrorismo, vede un ottimo mercato per vendere armi, paure, odio e dominare incontrastato. 

Noi non siamo potuti essere in piazza l'11 a rendere omaggio ai nostri compagni ammazzati nella redazione di Charlie Hebdo. Ma continueremo a tornarci contro il razzismo di Salvini, il liberismo di Marchionne, il mercato della Merkel, il fascismo di Le Pen, il Jobs Act di Renzi, le menzogne dei media e di chi nel sangue ha sempre provato ad affogare le idee di libertà. Senza riuscirvi. Mai.





F.A.I. Federazione Anarchica Italiana
M.Bakunin  - Jesi
F.Ferrer  - Chiaravalle 

sabato 10 gennaio 2015

Concerto 18/01/2015






































La guerra tra poveri è quello che si aspettano da noi,
quello che tentano in ogni modo di scatenare.
Rispondere con la solidarietà, la complicità tra chi proviene dalla stessa condizione precaria di vita,
sarà l'unico modo di attenuare una crisi che è una costante nel tempo.

CONCERTO CON

DIE ABETE - post Hc da Terni
e
PAPEROGA - happy noise core da Jesi
che presentano il nuovo EP

inizio ore 17:30
a seguire Cena Vegan
ingresso Libero